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Professionisti soggetti a ritenuta d’acconto ESCLUSI dallo split payment

Professionisti soggetti a ritenuta d’acconto esclusi dallo split payment
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Cos’è lo Split Payment:
lo split payment, in altri termini la scissione dei pagamenti, con la legge del 23 dicembre 2014, modifica il precedente decreto del 1972 ed introduce un nuovo meccanismo di divisione dei pagamenti, secondo cui per le cessioni dei beni o per ogni prestazione di servizi offerta allo Stato, agli organi dello Stato, agli enti pubblici o più in generale a tutte le Pubbliche Amministrazioni, l’imposta, sotto forma di IVA, viene versata direttamente dai committenti, secondo modalità differenti a seconda che i soggetti stessi siano o meno passivi di IVA.
Una vera e propria rivoluzione nel pagamento dell’IVA.
Lo Split Payment è stato introdotto con la legge di stabilità del 2015 e viene applicata a tutte quelle prestazioni di servizi che sono state fatturate dal 1° gennaio 2015 in poi.

Come si paga:
i soggetti passivi di IVA che offrono beni o servizi rientranti nelle operazioni soggette all’applicazione dello split payment devono emettere fattura, ma con molta attenzione ad inserire l’annotazione: scissione dei pagamenti. Le stesse fatture dovranno poi essere emesse nel registro IVA delle vendite, ma senza che l’imposta rientri nella liquidazione periodica, mediante la quale l’IVA viene pagata.
In questo modo, le Pubbliche Amministrazioni che non sono soggetti passivi di IVA e che ricevono fatture con l’annotazione “scissione dei pagamenti”, sono tenute a pagare l’imposta all’Erario entro il termine ultimo del giorno 16 del mese successivo.
Al contrario, le Pubbliche Amministrazioni che sono soggetti passivi di IVA, non sono tenuti a pagare l’imposta.
La rivoluzione ed innovazione del provvedimento consiste nel fatto che l’imposta evidenziata in fattura dal fornitore del bene o del servizio, sarà corrisposta dall’ente destinatario dello stesso bene o servizio all’Erario e non più dal fornitore che, conseguentemente, dal committente del lavoro, riceverà soltanto l’imponibile.

Cosa cambia:
Ad un primo sguardo poco o nulla, nella fattura il totale sarà leggermente diverso dal dovuto, quest’ultimo sarà infatti inferiore, proprio perché non comprenderà l’imposta che rimarrà a carico delle Pubbliche Amministrazioni.
Nella pratica e nelle intenzioni di chi ha pensato e redatto la legge, resta l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale IVA, da parte di tutte quelle imprese che dopo aver ottenuto l’IVA non la versavano poi all’Erario.
In questo modo invece, con la fattura elettronica, divenuta obbligatoria nel marzo del 2015, e lo split payment, si rendono più snelli i costi legati al pagamento degli oneri fiscali e oltretutto si riesce a monitorare meglio i contribuenti.

Soggetti esclusi:
Dopo l’approfondimento necessario e doveroso su cosa sia la scissione dei pagamenti ed aver sviscerato i suoi ambiti di applicazione, varie circolari dell’Agenzia delle Entrate, dedicano approfondimenti e paragrafi per quel che riguarda i soggetti esclusi dallo split payment, tra cui, ed è il tema che ci interessa, i professionisti soggetti a ritenuta d’acconto, contenuti nella circolare 6/E del 2015.
Lo split payment non può trovare ovviamente terreno fertile per tutte quelle operazioni che evidentemente vengono fornite nei confronti di enti previdenziali che non abbiano una natura pubblica ed anche di quegli enti pubblici ma non economici, che sono indipendenti dall’apparato statale e inseguono interessi propri.
Quello che aveva creato confusione era la frase, all’interno della legge di stabilità, secondo la quale lo split payment: “…non si applica ai compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo d’imposta sul reddito” e che dopo varie richieste è stato finalmente approfondito e chiarito, evitando così i malintesi che già andavano sommandosi di enti pubblici che richiedevano venisse loro applicato lo split payment anche da parte dei professionisti, che sono loro fornitori.
Così invece non sarà.
Si è ritenuto che il legislatore con “a titolo d’imposta sul reddito” intendesse anche le ritenute a titolo di acconto e vengono perciò esclusi dallo split payment i professionisti che sono soggetti a ritenuta d’acconto, cioè tutte le figure che applicano il -20% in fattura, che è una somma che il cliente versa e che in altre parole rappresenta un’anticipazione sulle imposte da pagare.

 

Da oltre 30 anni mi occupo di informatica. La mia è sempre stata una passione che mi ha portato ad accettare ogni nuova sfida, come una nuova vetta da conquistare.

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