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Livelli di tassazione nella comunità europea

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Spesso parlando con amici e conoscenti ci lamentiamo che in Italia abbiamo la tassazione più alta della comunità Europea. Non è completamente vero.

Unione europea

Con la creazione della Comunità Europea si è cercato di stabilizzare un pò per tutti i paesi il pagamento di tasse e imposte da pagare per ogni singola Nazione. Purtroppo però non è una cosa facile da fare in quanto come è giusto che sia ogni Nazione ha i suoi limiti e le sue leggi da rispettare.

La cosa che però di più lascia pensare è che chi ne fa le spese sono sempre i cittadini “onesti”, quelli che la mattina si alzano per andare a lavorare da semplici dipendenti e che a fine mese in busta paga (premesso che ce l’hanno) si vedono detrarre tasse che riducono il loro stipendio del 25-30%.

Un altro problema di questo livello di tassazione abbastanza alto sono i datori di lavori che vedendosi soffocati dallo stato con tasse esorbitanti cercano di promuovere il lavoro in “nero” per non incorrere in spese elevate a fine mese, per i contributi da versare ai dipendenti e le varie tasse che lo stato impone.

Il nodo della crisi europea è proprio questo, i grandi imprenditori invece di far circolare il loro denaro creando posti di lavoro per i cittadini, spostano i loro guadagni nei “paradisi fiscali” in modo losco e scorretto nei confronti sia dello Stato dove hanno le loro attività e sia nei confronti dei piccoli imprenditori che sono costretti a dichiarare tutto quello che fatturano e vengono martoriati dallo Stato con tasse molto alte non avendo altra scelta e facendo sacrifici per dare lavoro ai dipendenti e per portare avanti la loro attività.
Le Nazioni con il più alto tasso di tassazione sono le seguenti:

Belgio che detiene il record per quanto riguarda le tasse con il 55% diviso tra titolare e dipendente (32% sul reddito del dipendente e 23% in busta paga a carico del datore di lavoro)

Germania 49% (33% a carico del dipendente e 16% a carico del datore di lavoro)

Francia 49% (20% a carico del dipendente e 29% a carico del datore di lavoro)

Ungheria 49% (27% a carico del dipendente e 22% a carico del datore di lavoro)

Austria 49% (26% a carico del dipendente e 23% a carico del datore di lavoro)

Italia 48% (24% a carico del lavoratore e 24% a carico del datore di lavoro)

Il paese con la percentuale di tassazione più bassa in Europa è la Svizzera che arriva a un 22% complessivo tra dipendente e datore di lavoro, una netta differenza con le altre Nazioni dove le tasse sono quasi triplicate rispetto a quelle della Svizzera.

Per quanto riguarda l’Italia sono sempre più frequenti purtroppo i casi di suicidi di persone che a causa delle tasse hanno perso tutto e si sentono soffocati dai debiti, non avendo un lavoro perché ormai come dicevamo in precedenza la crisi ha colpito una buona fetta del panorama lavorativo nazionale, oppure imprenditori che avendo chiuso la loro attività non riuscendo a far fronte alle spese hanno perso tutto quello che avevano e in preda ad una crisi esistenziale decidono di farla finita.

Tutto questo in una Nazione industrializzata come la nostra non dovrebbe accadere, bisognerebbe dare la possibilità a tutti di poter creare un futuro per loro e per le generazioni future, negli ultimi anni sono stati fatti passi indietro abbastanza evidenti in quanto la crisi ha colpito maggior parte dell’Europa che conta.

Basta ricordare gli eventi accaduti in Grecia o addirittura basta pensare alla Gran Bretagna dove i cittadini con un referendum (Brexit) hanno deciso di uscire dall’Unione Europea, pensare che loro appartenevano all’Unione Europea solamente dal lato politico perché la moneta non era stata cambiata, basta questo per farci riflettere anche se fare un passo indietro porterebbe molte più complicazioni di quelle che stiamo attraversando adesso.

Una delle tasse che si pagano comunemente nell’Unione Europea è l’Iva, nasce nel 1697 come imposta Europea quando allora facevano parte dell’Unione Europea solamente 6 stati, l’Iva fu creata per agevolare la crescita del nascente MEC (Mercato Unico Europeo), la funzione principale dell’Iva era quella di permettere la circolazione libera di capitali e merci. Inizialmente la tassa veniva pagata nel paese in cui il bene veniva consumato.

Oggi invece l’Iva si paga nello stato dove la persona ha la residenza fiscale, ovvero dove la persona trascorre più di sei mesi in un’anno nel caso questi abbia una doppia residenza. Anche se bisogna dire che non in tutte le Nazioni dell’Unione Europea si è raggiunto lo stesso valore per l’iva, ma l’Unione Europea precisa l’importanza che ha il fatto che in ogni Paese per servizi e beni dello stesso tipo si abbia lo stesso carico fiscale.

Secondo l’Unione Europea l’Iva deve avere un valore compreso tra 15% e 25%, l’Italia con il 22% è nella media dei maggiori paesi Europei, la Germania ha un valore del 19%, Spagna il 21%, Francia e Regno Unito 20%, lo stato con il valore più alto è l’Ungheria con addirittura il 27%.

Da oltre 30 anni mi occupo di informatica. La mia è sempre stata una passione che mi ha portato ad accettare ogni nuova sfida, come una nuova vetta da conquistare.

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