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Raiting

Finanziamenti alle imprese. Requisiti per ottenerli

euroLa richiesta di finanziamenti da parte delle imprese è necessaria per avere liquidità immediatamente disponibile, in periodi in cui i crediti non sono stati riscossi e i debiti sono stati pagati. Si crea un bisogno di cassa e di liquidità quando i pagamenti superano le entrate, ma si deve far fronte ugualmente alla distribuzione degli stipendi agli impiegati ed operai e all’acquisto dei fattori produttivi.

Prima di concedere finanziamenti alle imprese, gli Istituti di Credito valutano lo stato di salute dell’azienda in termini di solvibilità, affidabilità e solidità. Prima di chiedere alle banche, l’impresa può valutare il proprio stato di salute affidandosi ad aziende di servizi. In questo modo ha la possibilità di conoscere, nel più breve tempo possibile, quali sono le sue condizioni finanziarie e potrà fare scelte immediate senza aspettare la valutazione di banche e altri istituti creditizi.

Le aziende di servizi si servono del calcolo del rating, un indicatore importante ai fini della valutazione dei punti di forza e di debolezza aziendale.
Un imprenditore che si rivolge alle banche aspetta dai 3 ai 6 mesi prima di ottenere la valutazione della documentazione necessaria per la concessione del credito. Le aziende di servizi anticipano i tempi, dando la possibilità all’azienda di migliorare le sue condizioni economiche e finanziarie prima di chiedere credito alle banche.

L’mportanza del Rating aziendale per ottenere finanziamenti

Le agenzie di rating lavorano a favore dell’impresa-cliente per provvedere ad un servizio innovativo, veloce ed affidabile. In alcuni casi si verifica una differenza tra il calcolo del rating da parte delle agenzie rispetto a quello delle banche. La differenza è dovuta ai pesi attribuiti ai fattori considerati o ai metodi usati per giungere al calcolo.

Il rating viene definito come l’indicatore sintetico dello stato di salute di un’azienda. Dal calcolo è possibile giungere alla valutazione dell’affidabilità dell’azienda in termini di rimborso del prestito ottenuto alla scadenza prestabilita.

Questo indicatore è stato introdotto dagli accordi di Basilea 2 e 3 e il suo calcolo è obbligatorio in tutto il Sistema Bancario Europeo. Le banche hanno l’obbligo di effettuare una valutazione del Bilancio aziendale prima di concedere credito alle imprese.
Attraverso il calcolo del rating, la banca valuta il grado di rischio da sostenere nella concessione del credito, da interpretare in merito alla probabilità di restituzione dello stesso. Il risultato del calcolo è espresso da un punteggio, che è alto quando l’azienda è in buone condizioni e basso in situazioni di default.

Come si usa il rating aziendale

Dopo il calcolo del rating viene attribuita una lettera alla situazione aziendale. Le lettere C e D indicano la scarsa affidabilità dell’azienda, mentre la situazione migliore riguarda le aziende che raggiungono un grado di affidabilità AAA.

Le aziende possono anche affidarsi a dei software, ad alto livello consulenziale da acquistare online, per la valutazione degli equilibri e delle criticità aziendali. Attraverso la rielaborazione dei bilanci, il software valuta la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda restituendo un report in cui risultano evidenziati tabelle, grafici, indicatori di bilancio e rating.

Risulta agevole la valutazione delle performance aziendali e i dati di rating vengono calcolati sulla base delle metodologie accreditate dagli Istituti di credito più autorevoli. Un buon rating assicura all’azienda l’accesso al credito con condizioni favorevoli in termini di tasso d’interesse applicato.

Analisi qualitative e quantitative per il calcolo del rating

Per il calcolo del rating le banche si basano sugli aspetti qualitativi, quantitativi e sull’andamento aziendale degli ultimi anni. Le aziende maggiormente esposte a valutazioni negative sono le piccole e medie imprese, che sono le più numerose del tessuto imprenditoriale italiano.
Gli aspetti qualitativi presi in considerazione sono il settore merceologico a cui l’azienda appartiene, la storia aziendale e l’evoluzione temporale, il management e l’organigramma, l’efficacia del controllo di gestione, il business plan e la pianificazione a medio-lungo termine.

Dall’elenco dei fattori qualitativi si desume che la banca valuta la situazione in cui si trova l’azienda sia rispetto alla crisi settore, sia rispetto a situazioni di carattere straordinario come ristrutturazioni, fusioni o diversificazioni.
Tra gli aspetti quantitativi è importante la valutazione del bilancio degli ultimi tre anni, dai cui dati si calcola il ROI e il ROE che indicano la redditività aziendale in merito agli investimenti e al capitale proprio.

E’ rilevante anche la valutazione della capitalizzazione aziendale, in base al rapporto tra capitale di terzi e capitale proprio. Le banche valutano anche eventuali segnalazioni alla Centrale dei Rischi su gravi incongruenze dei registri pubblici, il rapporto tra debiti a breve e medio-lungo termine, le rimanenze e l’aumento dei crediti commerciali. Un aumento dei crediti evidenzia una probabile crisi di liquidità, se i tempi della riscossione a scadenza sono lunghi.

Come avere un rating positivo

Se l’azienda ha dei fidi, per avere un buon rating deve utilizzarli nei tempi concordati.
Un prolungamento ingiustificato è considerato un aspetto negativo, per cui è conveniente rinegoziarli con la banca.
Il pagamento delle rate dei mutui deve avvenire con puntualità per evitare segnalazioni alla Centrale dei Rischi, indice d’insolvibilità aziendale.
Per migliorare il rating l’azienda dovrebbe evitare il piu’ possibile problematiche da parte della clientela, agendo a monte attraverso una selezione della stessa.

Ciò è indice di una buona condotta aziendale.
L’azienda deve prevenire gli scoperti per ottenere valutazioni positive.

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Da oltre 30 anni mi occupo di informatica. La mia è sempre stata una passione che mi ha portato ad accettare ogni nuova sfida, come una nuova vetta da conquistare.

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